Mario Pecorari

Viaggio nella mente di un collezionista attraverso le note del suo diario

Dall’ingresso dell’Atelier si accede alla parte “permanente” dello stesso, dedicata precipuamente alla figura di Mario Pecorari. Senza di lui e senza il Fondo concessoci per la generosa iniziativa dei nipoti Roberto e Giuliana, non ci sarebbe stato possibile elaborare questo progetto e portarlo a compimento.

Il diario

Dal diario personale di Mario, redatto di sua mano a partire dal 1959, durante il servizio militare, si possono evincere alcuni passaggi importanti della sua esistenza e, soprattutto, appare chiaro il progressivo consolidarsi della sua passione per i cinema.

Il diario

Lo scopo del diario – scrive Mario – è quello di “centrare e fissare sulla carta un’immagine abbastanza nitida della mia personalità […] la percezione del mio carattere, del mio spirito incline non alle romantiche sdolcinature, ma ad una più profonda sensibilità…” (pag. 10).
Da pag. 21, inoltre, Mario ci racconta della sua passione per la recitazione e del conseguente desiderio di fare l’attore.

A pag. 63, Mario afferma che a partire dal 1946, “cominciai a interessarmi più fattivamente dello spettacolo, in particolare del cinema […] col ritagliare fotografie sui giornali […] Hollywood fu il primo e cominciai a prenderlo nel ‘46 a meno di nove anni di età […] ritagliavo tutti i fascicoli che compravo e le immagini che più mi piacevano le incollavo”.

Le collezioni

Sono il frutto dell’incessante attività di ricerca e raccolta che durò per tutta la vita di Mario Pecorari, alimentata da continue visioni di film. Mario si rivelò un collezionista onnivoro di riviste, fotografie, cartoline, dischi e videocassette nonché di varie pubblicazioni sul mondo del cinema. Tutto questo è confluito nella stesura dei volumi del Dizionario del Cinema italiano, la sua opera più importante.

Le Collezioni